Diagnosi
Se si sospetta la presenza di un orzaiolo, si consiglia di rivolgersi per una diagnosi al medico di base o a un medico specialista, l’oculista, che potrà indicare la soluzione migliore da intraprendere per ogni situazione specifica.
Cura
L’orzaiolo solitamente tende a risolversi spontaneamente nel giro di pochi giorni, senza provocare alcun danno a livello visivo. Generalmente la rottura spontanea dell’orzaiolo, con conseguente fuoriuscita del pus, allevia i sintomi e ne stimola il riassorbimento. In ogni caso, è importante non “spremere” mai l’orzaiolo come se fosse un brufolo, perché si rischia di estendere l’infezione e irritare ulteriormente le palpebre.
Per favorire la rottura spontanea dell’orzaiolo si possono effettuare un paio di volte al giorno degli impacchi caldo-umidi con un batuffolo di ovatta imbevuto di acqua tiepida o camomilla (che ha un effetto lenitivo) oppure con apposite salviette riscaldabili presenti in commercio. Gli impacchi non dovranno essere eccessivamente caldi, altrimenti si rischia di irritare ulteriormente le palpebre.
In alcuni casi il medico oculista potrebbe anche prescrivere una pomata antibiotica.