Diagnosi
La diagnosi di congiuntivite allergica viene fatta dall’oculista, in seguito a una valutazione dei sintomi e dell’aspetto dell’occhio (gonfiore palpebrale, iperemia, chemosi, reazione papillare).
Lo specialista potrà anche esaminare l’occhio con un particolare strumento, la lampada a fessura, che permette di evidenziare la presenza di eventuali segni di allergia (come ad esempio la dilatazione dei vasi sanguigni sulla superficie oculare).
Cura
Il trattamento per la congiuntivite allergica prevede solitamente l’utilizzo di colliri antistaminici ed antinfiammatori dietro prescrizione medica. Importante anche l’uso di lacrime artificiali, sia per il loro potere dilavante e diluente degli allergeni presenti sulle mucose oculari, sia perché se refrigerate possono migliorare la sintomatologia. È consigliata infine un’accurata pulizia delle palpebre e delle ciglia (preferibilmente senza detergenti, magari con soluzione fisiologica) per rimuovere gli allergeni che possono depositarvisi.
Dal momento che il carattere individuale allergico permane generalmente per tutta la vita, nel trattamento della congiuntivite allergica è importante come prima cosa rimuovere o evitare per quanto possibile l’allergene responsabile. Questo è possibile ad esempio evitando zone in cui si sta tagliando l’erba o di andare in campagna in certi periodi dell’anno oppure, in caso di allergia agli acari, eliminando possibili ricettacoli di polvere in casa e lavando la biancheria da letto a più di 50°.