Diagnosi
La presenza di alcuni sintomi caratteristici che interessano le palpebre (come irritazione, gonfiore, lacrimazione, presenza di forfora sulle ciglia) potrebbe indicare la presenza di una blefarite.
In ogni caso, si consiglia sempre di affidarsi a un medico specialista, l’oculista, che, dopo aver eseguito un attento esame delle palpebre tramite una lampada a fessura (biomicroscopio), potrà formulare una vera e propria diagnosi di blefarite.
Oltre ad accertare la presenza di questa patologia, è sempre importante da parte dello specialista individuare la causa primaria che l'ha determinata.
Cura
La terapia per la blefarite solitamente comprende colliri o pomate a base di antibiotico (associato o meno ad un cortisonico) prescritti dall’oculista. Nei casi più gravi può essere necessaria la prescrizione di antibiotici da assumere per bocca.
Eseguire giornalmente un'attenta pulizia delle palpebre può sicuramente aiutare a controllare i disturbi legati alla blefarite: con le mani pulite massaggiare delicatamente le palpebre (in particolare il loro margine in corrispondenza delle ciglia), usando una garza pulita o un’apposita salvietta (una per ogni occhio). Può essere utile anche applicare impacchi caldo-umidi con ovatta imbibita di acqua tiepida o salviette oculari monouso riscaldabili.
Durante l'intera terapia, in particolare quando le palpebre sono infiammate, si sconsiglia l'uso di lenti a contatto e l'utilizzo di cosmetici nella zona occhi.
In ogni caso, una cura completa della blefarite non dovrebbe prescindere dal trattamento della patologia primaria che può averla determinata, come ad esempio correggere un difetto di vista, la dieta o lo stile di vita.