Diagnosi
La diagnosi di dry-eye avviene tramite la visita oculistica, durante la quale il medico effettuerà tutti i test necessari per valutare la situazione e impostare la migliore terapia.
Solitamente, lo studio del film lacrimale viene effettuato dallo specialista attraverso un’analisi quantitativa della lacrima prodotta (test di Schirmer) e un’analisi qualitativa (test di rottura del film lacrimale - BUT).
La sofferenza della cornea e della congiuntiva può essere evidenziata con specifici coloranti di uso comune per l’oculista (Fluoresceina e Verde di Lissamina).
Cura
Il trattamento per la sindrome dell’occhio secco (dry-eye) prevede differenti terapie in base alle cause e alla tipologia del disturbo.
Generalmente, il trattamento prevede l’uso di colliri o gel lubrificanti con composizione simile alle lacrime (dette appunto “lacrime artificiali”) che aiutino l’occhio a mantenersi umido e pulito. È sconsigliata l’autoprescrizione di questi prodotti, mentre si raccomanda una visita specialistica da parte di un medico oculista per un corretto inquadramento diagnostico della condizione patologica e per l’impostazione della terapia più opportuna.
In alcuni casi possono essere prescritte delle lenti a contatto protettive per proteggere l’occhio dallo sfregamento con la palpebra. In casi particolari, lo specialista può invece suggerire di intervenire chirurgicamente.
In generale, per prevenire la secchezza oculare (o per attenuarne i sintomi) è importante tenere l’ambiente pulito ed umidificato, evitare di fumare, seguire una dieta sana, bere molta acqua e fare pause cicliche quando si trascorre tanto tempo davanti a uno schermo.