Notizia — 05/09/2023 - Admin
Somilux “antisettico naturale” per la difesa oculare
Somilux “antisettico naturale” per la difesa oculare
Evidenze cliniche
Alfa Intes porta sul mercato “Somilux”, la prima soluzione oftalmica a base di lattoferrina in formulazione liposomiale. Si tratta di un “antisettico naturale” in grado di potenziare i fisiologici meccanismi di difesa della superficie oculare, proteggendone il microbiota. Quest’ultimo è composto da microrganismi residenti che, così come avviene in altri distretti del corpo, giocano un ruolo ben preciso sulla superficie oculare, interagendo con le cellule epiteliali ed immunitarie e coordinando più funzioni, come la conservazione della barriera epiteliale, l'inibizione dell'apoptosi e dell’infiammazione, l'esclusione competitiva di potenziali agenti patogeni ed il conseguente mantenimento di una condizione di omeostasi.
In alcune circostanze, come in ambito chirurgico, è fondamentale migliorare l’igiene oculare e monitorare la carica microbica sulla superficie oculare per ridurre il più possibile il rischio di infezione. Infatti, è risaputo che la maggior parte delle infezioni intraoculari post-operatorie sono causate da agenti microbici normalmente rappresentati nella flora oculare del paziente. Nel perioperatorio, le linee guida nazionali ed internazionali delle principali società oftalmiche raccomandano l’utilizzo di una soluzione a base di iodio povidone 50 mg/ml per ottenere la completa asepsi della ragione perioculare e oculare, ma nonostante la comprovata efficacia di questa procedura, negli anni, il supporto adiuvante di una profilassi pre-operatoria di qualche giorno prima dell'intervento chirurgico, mediante antibiotici, si è ampiamente diffuso. Il largo utilizzo di antibiotici ha probabilmente contribuito ad un aumento della resistenza a tali sostanze, anche a carico della flora microbica congiuntivale. Ragion per cui la comunità scientifica si è orientata verso un uso più limitato ed appropriato degli antibiotici e dirottato l’interesse dei ricercatori verso trattamenti profilattici microbicidi alternativi, come l'utilizzo di diversi agenti disinfettanti. Tuttavia la rapidità d’azione correlabile alla composizione chimica di vari antisettici utilizzati, si associa inevitabilmente ad una maggiore aggressività verso l’equilibrio della microflora oculare e verso l’omeostasi della superficie oculare, con conseguente scarsa tollerabilità. In conclusione, risulta quindi inevitabilmente necessario arricchire la ricerca scientifica di metodi alternativi per la profilassi oculare che siano più rispettosi del microbiota presente nella superficie oculare. A questo proposito, un promettente filone di ricerca, ha focalizzato la propria attenzione sull'utilizzo di molecole naturali in grado di stimolare le difese fisiologiche.
La lattoferrina (LF) è una glicoproteina multifunzionale presente sulle superfici mucose e in vari fluidi secretori, come colostro, latte, lacrime, secrezioni nasali e vaginali, succo pancreatico e saliva. La LF, grazie alla sua capacità di legare il ferro, ha numerosi ruoli biologici ben noti, quali la regolazione dell’assorbimento del ferro, e presenta attività antimicrobiche, antivirali, antiossidanti, antitumorali e antinfiammatorie. Inoltre, la LF partecipa alla modulazione della risposta del sistema immunitario, in particolare, nelle interazioni coordinate tra immunità innata e immunità adattativa.
Dopo il colostro e il latte, la più alta concentrazione di LF si trova proprio nell'occhio (circa 2 mg in ogni ml di lacrime), dove gioca un ruolo fondamentale nei meccanismi di difesa fisiologici. Date le evidenze a supporto della sua attività terapeutica a livello oculare e grazie al suo noto effetto antimicrobico, la LF ha suscitato interesse per la sua potenziale applicazione nel campo dell'occhio secco e delle infezioni oculari. Ciò ha reso necessarie ricerche più approfondite sui meccanismi d’azione e i conseguenti benefici a livello della superficie oculare, nonché per la caratterizazione del ruolo della LF nel trattamento delle condizioni oculari in cui risulti utile migliorare le difese fisiologiche.
Con questo intento, il team di ricercatori di Alfa Intes, in collaborazione con l'azienda campana TDC, ha rivolto la sua attenzione allo sviluppo di un innovativo “antisettico naturale” contenente LF in forma liposomiale. La tecnologia brevettata che incorpora la LF in liposomi è in grado di migliorare la stabilità della molecola e ne garantisce la sua efficacia in formulazione acquosa.
Uno studio clinico specifico è stato condotto per valutare gli effetti di Somilux™, collirio a base di LF liposomiale, sulla microflora congiuntivale. In particolare, Somilux™ è stato utilizzato nella fase preoperatoria in pazienti in attesa essere sottoposti ad intervento di cataratta per verificare la sua potenziale applicazione in tutti quei casi in cui è utile potenziare le difese fisiologiche oculari, come, nel caso dello studio in oggetto, l'estrazione della cataratta.
Lo studio clinico è stato condotto con la collaborazione del Policlinico Universitario “Mater Domini” di Catanzaro; della Clinica Oculistica Universitaria di Genova, DINOGMI e della Fondazione Banca degli Occhi del Veneto. I pazienti in attesa di intervento di estrazione di cataratta senile sono stati sottoposti a screening per l'arruolamento e trattati con il collirio in studio 4 volte al giorno a partire da 3 giorni prima dell'intervento chirurgico nell’occhio da operare; una soluzione aquosa (veicolo) è stata utilizzata secondo la stessa posologia nell’ occhio controlaterale per il controllo. Prima di iniziare la terapia profilattica (T0), e al momento dell'intervento subito prima dell'applicazione della soluzione di iodio povidone al 5% (T1), sono stato eseguiti un tamponi congiuntivali in entrambi gli occhi. Il campione è stato elaborato per la rilevazione della crescita microbica e successivo isolamento ed identificazione delle specie microbiche. I centri per l’esame dei tamponi oculari non erano a conoscenza del trattamento utilizzato da ciascun paziente in entrambi gli occhi.
Il risultato dello studio è stata la valutazione quantitativa e qualitativa e caratterizzazione della flora microbica locale di entrambi gli occhi, prima e dopo l'utilizzo del collirio a base di LF, nel caso dell'occhio da operare, e il relativo veicolo nell’occhio controlaterale.
Complessivamente, 88 occhi di 44 pazienti sono stati analizzati. Al basale, solo 54 tamponi congiuntivali (61,4% del totale) mostravano flora saprofitica, 27 (30,7%) solo potenziale flora patogena e 7 (8,0%) mostrava flora mista con la presenza di specie saprofitiche e batteri potenzialmente patogeni. I test di sensibilità in vitro hanno evidenziato la presenza di profili di resistenza tra i batteri isolati verso alcuni antibiotici di uso comune. In particolare, diversi ceppi meticillino resistenti sono stati riscontrati tra gli Stafilococchi aureus ed epidermidis (MRSA /MRSE).
Non si è registrata una riduzione significativa della carica totale sia per gli occhi trattati con Somilux ™che per gli occhi controlaterali trattati con il veicolo. Tuttavia lo studio della caratterizzazione del microbiota oculare ha evidenziato una riduzione statisticamente significativa della percentuale di batteri potenzialmente patogeni riportata dopo il trattamento con Somilux rispetto alla valutazione di base (36% a T0 vs. 9% a T1, p = 0,008). Al contrario, Questa differenza non era statisticamente significativa dopo il trattamento con il veicolo (41% a T0 vs. 55% a T1, p = 0,302).
Combinando la presenza o l'assenza di ceppi potenzialmente patogeni a T0 e T1, è stato osservato che gli occhi trattati con “Somilux “ avevano una possibilità significativamente più alta di ridurre la presenza di ceppi potenzialmente patogeni (OR: 4,0 [1,3–12,4]; p = 0,015); una possibilità significativamente maggiore di mantenere la flora saprofitica (OR: 5,2 [1,2–21,9]; p = 0,024) o di ritornare indietro mostrando solo flora saprofitica (OR: 39,0 [4,0–378,2]; p = 0,002) rispetto agli occhi trattati con il veicolo.
Il collirio a base di LF mostrava dunque la capacità di ridurre la presenza di ceppi potenzialmente patogeni sia tra i batteri Gram-positivi (25% a T0 vs. 7% a T1, p = 0,039) che Gram-negativi (14% a T0 vs. 0% a T1; p = 0,039). Utilizzando il prodotto nessun evento avverso è stato segnalato durante tutto il periodo di studio per entrambi i gruppi di trattamento.
L'effetto protettivo, con azione microbica selettiva verso gli organisimi patogeni, osservato nel gruppo trattato con il prodotto a base di LF può essere spiegato dalla peculiare attività di questa molecola. La LF infatti colpisce direttamente gli organismi patogeni attraverso, da un lato, il controllo del ferro, e dall'altro alla sua capacità di legare il lipopolisaccaride e bloccare le interazioni con i recettori utilizzati per l'ingresso nelle cellule ospiti. Tuttavia, sicuramente fondamentale, risulta essere il suo ruolo di mediazione nelle interazioni tra immunità innata e adattiva. La LF infatti sembra interagire ed influire sullo sviluppo ed il richiamo delle cellule T-helper. La scoperta dei recettori LF su un'ampia varietà di cellule immunitarie e la loro capacità di legare la LF supportano ulteriormente il potenziale di questa molecola allo scopo di modulare e influenzare le risposte del sistema immunitario.
Del resto, per la sua presenza in varie secrezioni coropree, gli effetti protettivi della LF sono stati già descritti in diversi distretti umani. Il latte materno, o colostro, che contiene le più alte concentrazioni di LF negli essere umani, è ad esempio un attore chiave nella colonizzazione batterica dell’intestino neonatale. Diversi studi infatti hanno dimostrato l’utilità dell'integrazione con la LF nei bambini, in particolare i neonati pretermine, nel ridurre l'incidenza di sepsi tardiva ed enterocolite necrotizzante, rafforzando la barriera epiteliale intestinale, promuovendo l'antagonismo verso enteropatogeni e bilanciando le risposte anti- e pro-infiammatorie. Inoltre, è stato riportato che la LF a livello della mucosa orale e della saliva può contrastare la crescita di patogeni orali, incluso quella di Streptococcus spp., Candida albicans e altri batteri anaerobi parodontopatici residenti nel biofilm della placca gengivale. Sono state anche riportate attività protettive della LF durante la disbiosi vaginale, caratterizzata da basse quantità di lattobacilli vaginali e aumento dei livelli di batteri anaerobi endogeni.
Questi meccanismi potrebbero spiegare l’attività di controllo della LF contro i microrganismi potenzialmente patogeni a favore della flora saprofita osservati anche nello studio di cui sopra, fornendo quindi prove preliminari della naturale attività protettiva e immunomodulante della LF anche nel distretto oculare.
I risultati ottenuti dallo studio clinico supportano l'uso di questa nuova soluzione oftalmica a base di LF liposomiale come trattamento sicuro e specifico per preparare al meglio la superficie oculare per l'intervento chirurgico con un miglioramento delle difese fisiologiche e il controllo della contaminazione batterica. Questa azione viene eseguita senza alterare la biodiversità del microbiota oculare, il cui equilibrio rimane fondamentale per la funzione immunomodulatoria e il mantenimento delle interazione con altri organismi microbici presenti sulla superficie oculare e tessuti circostanti.
In conclusione, i risultati suggeriscono che Somilux™ possa essere utile anche per il ripristino dell'omeostasi della superficie oculare durante il decorso postoperatorio, o in caso di recidive/infezioni croniche (ad esempio, blefarite, blefarocongiuntivite, etc.), essendo indicato come supporto dopo la terapia medica standard per la gestione delle condizioni postoperatorie caratterizzate da un profilo microbico alterato.
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