Le lenti a contatto sono un valido strumento alternativo all'uso quotidiano degli occhiali. Risultano particolarmente apprezzate da molte persone con difetti di vista, che le preferiscono agli occhiali per ragioni pratiche o estetiche.
Oggi sono disponibili numerosi tipi di lenti a contatto, fatte di materiali e con caratteristiche diverse: per uso prolungato o monouso, rigide, semirigide e morbide, permeabili o impermeabili al passaggio dei gas, incluso l’ossigeno. Oltre alle lenti utili a correggere difetti visivi, come la miopia o l’astigmatismo, esistono anche lenti cosmetiche per cambiare il colore degli occhi e correggere inestetismi.
L’uso delle lenti a contatto non è esente da rischi ed eventi avversi: circa un terzo delle persone che indossano regolarmente lenti a contatto riportano complicanze dovute proprio al loro uso spesso non corretto. Frequenti sono i danni meccanici che la lente a contatto può determinare sulla superficie oculare. Essi possono derivare dall’attrito della lente sui tessuti oculari, dalla rottura o lesione della lente, dalle sue dimensioni inadeguate, dalla presenza di polvere o altri minuscoli corpi estranei sulla lente o tra la lente e la superficie oculare. La cornea può essere danneggiata con comparsa nei casi più gravi di vere e proprie abrasioni corneali.
Le lenti a contatto, soprattutto se usate per un tempo prolungato, possono alterare lo scambio e la disponibilità di nutrienti e gas – specialmente ossigeno – a livello della superficie oculare. In particolare, una condizione di ipossia (carenza di ossigeno) può determinare uno stato di sofferenza della cornea. Fortunatamente, nella maggioranza dei casi queste alterazioni sono reversibili e si risolvono con la sospensione temporanea dell’uso delle lenti e/o con il passaggio ad un diverso tipo di lente.
Anche i prodotti utilizzati per la pulizia ed il mantenimento delle lenti a contatto possono essere causa di sensibilizzazione della superficie oculare. Sono infatti prodotti che contengono detergenti, conservanti ed agenti antimicrobici che, se non opportunamente allontanati, possono essere assorbiti dai materiali della lente con successivo rilascio sulla superficie oculare, causando reazioni allergiche o tossiche.
Non meno importanti sono le conseguenze infettive (congiuntiviti e cheratiti batteriche sono infezioni a carico della congiuntiva e della cornea, rispettivamente) che possono essere collegate alla scarsa igiene, all’uso eccessivamente prolungato delle lenti e a tutte quelle condizioni che possono alterare la flora microbica residente. La cheratite microbica è una complicanza rara ma molto seria che può essere associata all’uso di lenti a contatto: il rischio di sviluppare questa infezione è 80 volte più alto in chi indossa lenti a contatto rispetto a chi non le utilizza. Si manifesta con riduzione dell’acuità visiva, dolore e fotofobia (sensibilità alla luce). Il trattamento prevede l’applicazione locale di una terapia antibiotica, nonché la sospensione immediata dell’uso delle lenti, che devono essere ove possibile smaltite o almeno sottoposte ad opportuna disinfezione. È importante iniziare la terapia con tempestività, in quanto l’infezione può causare danni permanenti all’occhio con opacizzazione irreversibile della cornea.
Inoltre, bisogna considerare lo stato infiammatorio che queste condizioni collegate all’uso delle lenti a contatto possono generare sulla superficie oculare, che può essere a sua volta causa di una disfunzione lacrimale più o meno grave. I sintomi dell’occhio secco sono molto comuni tra chi indossa abitualmente le lenti a contatto: in questi soggetti, il rischio di sviluppare malattia dell’occhio secco è da due a tre volte maggiore rispetto a chi non usa lenti a contatto. La presenza della lente sull’occhio può determinare infatti, uno stimolo infiammatorio continuo e persistente che porta ad una alterazione del film lacrimale (lo strato principalmente acquoso che lubrifica la superficie oculare). Sensazione di corpo estraneo, secchezza dell’occhio e visione offuscata sono i sintomi più comuni.
Il trattamento di prima scelta per l’occhio secco associato all’uso di lenti a contatto prevede l’applicazione costante di lacrime artificiali lubrificanti. Infatti, è buona regola lubrificare l'occhio con lacrime artificiali prima di indossare le lenti e anche subito prima di toglierle per limitare il più possibile il trauma sulla superficie oculare. Inoltre, se le lenti si indossano per diverse ore nell’arco della giornata, è bene integrare la lacrima naturale con l’uso frequente di sostituti lacrimali, soprattutto in ambienti con aria secca e viziata.
Come valuti la tua esperienza sul nostro sito?
Commenti
Per poter inserire un commento è necessario autenticarsi
Nessun commento inserito